One World, One People
The Falcon and The Winter Soldier
Autore: Malcom Spellman
Regista: Kari Skogland
Anno: 2021
Interpreti: Anthony Mackie, Sebastian Stan,
Wyatt Russell, Erin Kellyman, Danny Ramirez,
Georges St-Pierre, Adepero Oduye,
Don Cheadle, Emily VanCamp, Miki Ishikawa e Daniel Brühl
E così siamo finalmente arrivati al gran finale di serie, che probabilmente sarà un finale di stagione visto che la Marvel ha chiesto agli Emmy di far entrare The Falcon and The Winter Soldier nella categoria delle serie drama e non nella categoria miniserie…
Ora vi diciamo subito che se settimana scorsa ci siamo levati qualche sassolino, stavolta, con One World One People ci leveremo l’Everest.
Così per mettervi sull’avviso.
Da qui in avanti ci saranno degli SPOILER.
Primo sfogo: abbiamo letto in giro che c’è gente che è contenta della morte di Karli, che Sam e Bucky dicono di essere contro la violenza e poi uccidono, che Zemo è l’unico che fa qualcosa.
La domanda sorge spontanea: certa gente vede le serie sotto acidi oppure è direttamente nazista?
No per capire eh.
Karli lottava per i diritti dei disperati, dei dimenticati e degli emarginati. Non capiamo come certe persone, che si vantano di essere dalla parte della povera gente, poi sputino su una ragazzina che chiedeva soltanto, nel modo sbagliato ne conveniamo, di essere ascoltata.
Non per essere noiosi ma a qualcuno farebbe bene un bel giro nel deserto del Darfur, con il passaporto di un qualche terrorista e con pochi abiti addosso e zero provviste eh. Poi vogliamo vedere se non viene voglia di mettere bombe ai privilegiati che se ne fregano del popolo.
Sam e Bucky incoerenti? Ma se per tutta la serie hanno combattuto solo per disarmare e non hanno ucciso quasi nessuno.
Solo Sam lo ha fatto una volta, nel pilot, con gente che gli lanciava bombe e razzi addosso.
Cosa doveva fare? Porgere margherite?
Walker, invece, è un francescano che uccide la gente, squartandola e poverino “ha perso l’amico”.
Qui sentiamo puzza di nazismo lontano 10 km eh.
Secondo sfogo: chi sono i geni che dicono che Evans tornerà come Cap nel quarto film su Capitan America?
Capitan America ora è Sam e se il suo discorso contro i privilegiati e a favore dei disperati in One World One People, non vi ha commosso per noi vi manca un gene fondamentale.
L’empatia.
Terzo sfogo: ci spiace dover dire, con sommo rammarico, che tutto il magnifico lavoro di scrittura fatto su John Walker nei primi episodi sia stato buttato nel water a cui è stata pure tirata l’acqua.
Noi non eravamo certo contro ad una sua evoluzione positiva ma non così.
Non in una puntata.
E’ purtroppo estremamente reale che Walker non venga punito per il suo omicidio ma che almeno dicessero che fosse finito in analisi per curare la sue turbe.
Passa dall’essere un sociopatico, con evidenti disturbi della personalità ed ego narcisistico a persona semi razionale, che arriva a capire il discorso di Sam sui disperati.
In una puntata.
Russell è bravissimo ma qui c’è un buco enorme di sceneggiatura.
Unica cosa coerente che Walker burattino era e burattino è rimasto eh.
Quarto sfogo: discorso similare, ahinoi, su Isaiah, che almeno ha come motivazione il grandioso lavoro fatto da Sam ma resta comunque una forzatura. Non si può far passare una persona da vecchio acido, brontolone e pieno di odio, in una puntata, a vecchietto dolce e gentile, aperto alla speranza.
Ok la scena al museo con la sua statua è magnifica e farebbe piangere lacrime di cenere pure a Satana in persona però ci volevano almeno due o tre episodi nel mezzo per mostrare questo cambiamento.
Inoltre andava mostrato che avesse capito che Bucky fosse una vittima quanto lui eh.
Quinto e ultimo sfogo, almeno speriamo: Sharon…Power Broker?
Possibile?
Siamo sicure che sia la vera Sharon?
Perché il dubbio che non lo sia resta.
Non vediamo mai il suo sangue quando viene ferita e inoltre quando le sparisce il travestimento da agente, si intravede qualcosa.
A proposito… geniale la scena in cui prova a fermare Bucky eh in One World One People
Cioè le guardie hanno appena fatto i salamelecchi al “sergente Barnes” e lei gli chiede se ha dei permessi per essere lì?
Detto ciò possiamo dire, senza ombra di smentite, che questa miniserie che ormai non è più tale, è forse uno dei prodotti più innovativi e coraggiosi degli ultimi anni.
Ha avuto il coraggio di mettere il dito nella piaga di diversi problemi.
Razzismo, discriminazioni, corruzione, abusi psicologici e fisici, terrorismo, sindrome da stress post traumatico.
E la cosa più bella è che lo abbia fatto tramite la voce dei due protagonisti, che, come il motto della Marvel insegna sono “super eroi con super problemi”.
Sam Wilson è un gran personaggio, che fa un discorso in One World One People di un’attualità pazzesca e ha il coraggio di “fare una cosa diversa” di seguire le orme di altri grandi prima di lui, come Mandela, che usò la nazionale di rugby per riunificare il suo paese, Sam usa il costume di capitan America, facendo capire che chiunque può esserlo, basta avere il cuore dalla parte giusta.
E avere il cuore dalla parte giusta, significa prima di tutto essere empatici con tutti, anche con chi la pensa diversamente da noi. Come lui ha fatto con Karli, sino alla fine. Arrivando a provare un’infinita compassione per lei, fino a portarla il braccio come la Madonna con Gesù morto nella pietà di Michelangelo. E di nuovo, se non vi commuove questo non siete umani.
Bucky Barnes, in questo finale, One World One People, fa un passo gigantesco, ammettendo finalmente di non avere mai avuto scelta quando era soldato d’inverno e credeteci, ammettere di essere vittime è la cosa più difficile del mondo per le vittime. Perché si danno sempre mille colpe per una strana e incredibile forma di autodifesa sperano così di non ammettere che qualcuno ha fatto loro volontariamente del male.
Andare da Yori e raccontare cosa è stato costretto a fare, è un passo coraggioso e quando ha detto: “Non ho avuto scelta!” il nostro cuore si è stritolato.
Avete mai pensato come potrebbe essere non avere scelta?
Cercate di apprezzare la libertà che abbiamo invece di invocare dittature se qualcosa non funziona.
A proposito di commozione.
L’espressione di Isaiah in One World One People quando vede la propria statua al museo è stato un momento devastante.
Capire che finalmente il proprio paese riconosce cosa si è fatto, dopo anni di umiliazioni e torture, è il riconoscimento di una vita.
Ogni vita è preziosa, ricordiamolo sempre.
Non vi era un vero nemico?
Il nemico vero sono l’indifferenza, l’egoismo, la mancanza di empatia, il razzismo che portano a creare la rabbia e la voglia di vendicarsi nei modi peggiori.
Siamo rimaste stupite positivamente del coraggio di affrontare questi temi, attraverso la figura di Sam e quella del povero Isaiah Bradley, per quanto riguarda il razzismo.
Isaiah aveva salvato il suo battaglione da morte certa e invece di essere ringraziato, viene usato come cavia per 30 anni.
Irreale?
Purtroppo no.
Negli anni 50-60 spesso il governo americano faceva esperimenti sulla popolazione di colore, dicendo loro, proprio come nella serie, che erano antitetanica, invece erano farmaci pesanti di ogni tipo, che spesso provocavano tumori, infezioni, ecc.
Quello che è successo a Isaiah è successo a milioni di persone di colore, purtroppo.
Nello scorso episodio lui aveva cercato di mettere in guardia Sam sul tentare di diventare Capitan America perché secondo lui la gente non lo avrebbe accettato e soprattutto “un nero che si rispetti non dovrebbe mai accettato di diventarlo.”
Interessante e brutale punto di vista, che ci siamo scordate di approfondire.
Isaiah ha ragione ad essere arrabbiato con le istituzioni che lo hanno usato come cavia e poi dimenticato.
E quello che dice ricorda un problema sempre attuale.
Una parte della popolazione afroamericana non si sente accettata negli Stati Uniti, si sente cittadina di serie Z.
Crede di essere considerata solo e soltanto schiava da sottomettere.
Quindi odia tutti i simboli degli Usa.
A cominciare dalla bandiera.
Ci può stare umanamente.
Voi amereste la nostra bandiera se è stato il simbolo della vostra schiavitù?
Crediamo di no.
Quindi ci sta che diverse persone la vedano solo e soltanto come uno simbolo di oppressione.
E ci sta che Isaiah provi a dissuadere Sam.
Ci sta umanamente.
Ha tutta la nostra comprensione.
Tuttavia, ve lo diciamo onestamente, noi siamo dalla parte di Sam.
Dalla parte di chi ha il coraggio di usare simboli negativi per reinventarli e farne qualcosa di buono.
Ciò non solo è messianico perché fa pensare a Dio che riesce a trovare il bene anche negli eventi negativi.
Ma è anche profondamente e disperatamente umano.
Fa pensare a Mandela che usò la nazionale di rugby per unificare il paese, martoriato dalla guerra civile tra bianchi e neri.
E chi non ha pianto, vedendo Invictus, nella scena in cui tutti i sudafricani, bianchi e neri, esortano la propria squadra e il capitano dice:
“Ascoltate il vostro popolo!”
beh mente sapendo di mentire.
Questo è ciò che ha fatto Sam.
Ha portato frutto dove c’era aridità.
Gioia dove c’era tristezza.
Amore dove c’era odio.
Ed ecco perché la gente lo ama.
Lui è il capitan d’America, del cuore migliore dell’America, esattamente come era Steve.
Né più né meno.
A proposito di Isaiah, al di là dell’evoluzione veloce, per noi resta un problema che temevano non sarebbe stato risolto e a sto punto non lo sarà mai.
Quando incontra Bucky, gliene dice di cotte e di crude, non pensando mai che potrebbe essere stato una vittima quanto lui.
Speravamo in un suo rinsavimento in tal senso e invece nulla.
Non so ma non è molto bella come cosa.
Non ci piace l’idea che siccome si soffre si ha diritto a insultare chi soffre quanto noi, senza nemmeno informarsi su cosa possa aver patito e senza nemmeno chiedersi se possa essere stato una vittima.
Non è giusto e non aiuta alla costruzione del personaggio.
Lo diciamo da persone che hanno amato molto il coraggio degli autori nel parlare di razzismo e dei terribili esperimenti subiti dalla popolazione afroamericana durante la guerra fredda, tramite Isaiah
Ma hanno amato anche il coraggio nel raccontare, tramite Bucky, i terribili modi di usare i soldati nemici con altrettanti esperimenti e torture.
E’ giusto che una persona non si scusi o almeno non faccia ammenda per non aver compreso che chi stava insultando era una vittima quanto lei?
No, non lo è.
Sarà realistico temiamo ma non giusto e non aiuta il messaggio che si vuole mandare tramite Isaiah.
Non aiuta perché si rischia di far intendere che le torture sono brutte solo se fatte ad alcune persone.
A noi non è arrivato questo, ad altri mi sa di sì.
Ricordiamo che c’è gente che vede Walker come un eroe incompreso, che, citiamo testuale: “Ha solo ucciso un terrorista perché sconvolto per la morte di un amico”.
Ricordiamo che c’è gente che vede in Sam e Bucky dei piagnoni.
Ricordiamo che c’è gente che dice che i fumetti della Marvel non hanno mai trattato il tema del razzismo, delle discriminazioni, delle torture ai nemici, ecc.
Quindi attenzione a mandare messaggi ambigui che già alcune persone capiscono male le cose ovvie ed evidenti.
Un altro grosso problema è costituito da Sharon Carter che, da quello che abbiamo visto, sembra che sia Power Broker. E sentiamo sin da qui la povera Peggy che si rivolta nella tomba.
Abbiamo visto i motivi per cui lei è passata dalla parte dei “cattivi”, per così dire? Non proprio.
Onestamente parlando ci sembra un po’ troppo poco, come motivazione, il fatto che nessuno si sia accorto che lei avesse bisogno di un’amnistia o dell’aiuto degli Avengers, considerato poi il fatto che mezzo mondo nel frattempo era stato obliterato da Thanos.
E poi ci spiegate che senso ha portare Bucky e Zemo dal dottore che ha creato il nuovo siero, sapendo benissimo che quest’ultimo l’avrebbe ucciso – come ha appunto fatto – nella sua battaglia contro i super soldati?
Abbiamo ancora il forte sospetto che sia uno Skrull e in effetti, quando si leva il camuffamento olografico sul viso, sembrano intravedersi dei lineamenti da Skrull.
Chissà.
Se così fosse dove sarebbe finita la vera Sharon?
E perché gli Skrull l’avrebbero sostituita?
Dopotutto stavano aiutando sia Monica in Wanda Vision che Spiderman in Far From Home.
Una cosa sembra essere molto chiara.
Che si sta puntando alla distruzione della fama degli Avengers per creare qualcosa di diverso e più governabile.
Il discorso di Sam e in generale il comportamento suo e di Bucky ha scombussolato i piani di qualcuno.
E chi è questo qualcuno?
Sicuramente è legato a chi ha voluto rendere pubblica l’identità di Spiderman in Far From Home.
E a chi ha cercato di distruggere Wanda in Wanda Vision perché sappiamo bene che Hayward non fosse che una pedina.
C’è qualcun altro dietro.
Chi?
Mefisto?
Battute sceme a parte… chi potrebbe essere?
Qualcuno che vuole i Dark Avengers, di sicuro. Eroi che possono essere usati dal governo o chi per esso.
Notare come il senatore cerchi di rabbonire Sam quando questi li ha salvati:
“Lei ha fatto la sua parte e noi faremo la loro” leggi ricominciare a fare porcherie “E tu zitto e buono, servo n****o, che è già molto che non ti brucio il costume di capitan America con te dentro” perché la faccia che fa è quella lì eh.
Invece Sam non si fa fregare e lo esorta a fare veramente il suo dovere, cercando di usare le risorse e il potere che ha per il bene di chi ha realmente bisogno e di non fare gesti populisti e crudeli solo per accontentare le frange estremiste.
Prima dicevamo che Karli non è stata capita e c’è chi odia lei e adora Walker.
Possiamo ammettere che non è stato spiegato bene cosa sia successo a lei e al suo gruppo durante i 5 anni.
Ci viene mostrato il funerale di Mama Donya e prima c’era stato mostrato un campo profughi.
Ecco magari mostrare un flashback su cosa sia successo in quei 5 anni?
Bastava qualche minuto eh.
Invece no.
Lo stesso in pratica avviene per la Contessa Valentina Allegra de la Fontaine. La si vede per pochi minuti e non si capisce chi sia, cosa voglia, se è una villain, se è dalla parte dei “buoni”, che intenzioni abbia realmente. Ok, d’accordo, tutti quanti abbiamo fatto le nostre debite ricerche e sappiamo chi sia dai fumetti. Ma chi ci dice che quello che è avvenuto nei fumetti, riguardo a questo personaggio, sarà lo stesso nel MCU? Per ora, nessuno.
Non possiamo dire che la serie abbia perso tempo su cose inutili anzi, a voler essere sempre oneste, ha usato tutti e 6 gli episodi quasi al meglio che si poteva fare.
E qui viene da chiederci.
Chi è che ha pensato di dare solo 6 episodi ad una serie dove vi era Bucky, uno dei personaggi più amati del MCU?
Osiamo sperare che tutto ciò sia colpa della pandemia e la sempre più probabile seconda stagione rimedi un po’ ai tanti problemi della serie.
Perché la carne al fuoco era tanta e purtroppo 6 episodi non sono stati sufficienti, vedere il problema Karli.
In ogni caso, scusate se non riusciamo a capire chi definisce Karli “terrorista da abbattere” e chi dice “meno male che ci pensa Zemo a uccidere quei simpaticoni dei Flag-Smashers. Bucky e Sam inutili”.
Se amate le serie pro nazismo, forse non vi conviene non leggere e/o vedere mai più nulla del MCU o della Marvel in generale.
Perché definire terrorista una persona che sta lottando per avere diritto ad un piatto caldo, è aberrante.
Non avete ascoltato una sola parola del discorso di Sam. Una.
Non capite che che è ora di finirla di etichettare la gente?
Non capite che bisogna mettersi nei panni degli altri invece di esprimere giudizi e sentirsi dei grandi perché lo si fa?
Abbiamo una notizia per voi: esprimere giudizi sulle persone non vi rende migliori.
Fare qualcosa per impedire che la gente abbia dei grossi problemi, vi rende migliori.
Cercare di risolvere certi problemi, vi rende migliori.
Poi dire che Sam e Bucky non fanno niente perché non uccidono quelli che voi considerate cattivi.
Siete consapevole della gravità di questa affermazione?
Siete consapevoli che potreste finire anche voi nel novero dei cattivi ed essere uccisi “giustamente”?
Un custode della legge non deve uccidere. Deve cercare di impedire il reato.
Un custode della legge deve disarmare, non uccidere.
Un custode della legge deve saper prevenire i reati e le cause che portano ai reati.
Sam e Bucky hanno disarmato, hanno fermato, hanno ascoltato.
Sono i migliori custodi della legge che potremmo avere.
Zemo è un criminale che si crede Dio e uccide i Flag-Smashers colpevoli di essere super soldati. Ergo una razza da estirpare. Potreste diventare anche voi una razza da estirpare.
L’ideale dei Flag-Smashers “One World, One People” è una cosa stupenda, che andrebbe insegnata nelle scuole.
Il sentirsi una sola famiglia ci fa pensare al cammino fatto insieme da Bucky con Sam, cammino di cui ha parlato anche lo showrunner della serie, Spellman:
malgrado le rassicurazioni delle persone accanto a lui, Bucky continuava a sentirsi il soldato d’inverno, colpevole di crimini che non ha mai scelto di compiere.
Ora è finalmente riuscito ad andare oltre, riuscendo a capire che “non avevo scelta”.
Ora ha trovato una nuova famiglia in Louisiana, una famiglia di persone di colore, multietnica, dove si sente di nuovo a casa.
Quando nella puntata finale salva diverse persone rinchiuse nel camion, che stava per esplodere, il ragazzo si sente finalmente liberato.
Sentire il loro grazie gli ha fatto capire chi è.
Perché, banalmente, è la scelta delle tue azioni che definisce chi sei.
Bucky non aveva mai scelto di compiere dei crimini, lo aveva fatto perché indotto da torture, esperimenti e da un codice.
Quando è stato libero, ha scelto di fare del bene, anche se era immensamente difficile farlo.
Ecco la differenza tra uno schiavo e un uomo libero.
Bucky era uno schiavo, ora è libero e con Sam ha scelto la strada più difficile.
Tra chi non usa il male subito (Bucky e Sam avrebbero tanti motivi) per fare altro male ma anzi lo usa per fare del bene e chi usa qualunque motivo per fare del male.
E’ un messaggio molto importante, in un periodo in cui si inneggia al male, alla violenza e quant’altro come vie facili e giuste.
Scegliete di fare la cosa giusta, anche se costa molta fatica e se pensate di averne subite tante, vi cito le parole di una ragazza in un forum:
“Tutti riceviamo tanta merda addosso. E’ giusto che la gente sia empatica con noi per questo. Non è giusto che la usiamo per fare delle atrocità.”
Grazie Bucky e Sam per questo viaggio.
Ci mancherete tanto.
E speriamo che arrivi questa benedetta stagione.
Per adesso non possiamo che saltare di gioia come delle bimbe per l’annuncio del quarto film di Capitan America, dove ovviamente i nostri eroi saranno protagonisti alla pari!
Recensione di
Silvia Azzaroli e Simona Ingrassia
Potete vedere One World, One People sesta puntata di The Falcon and the Winter Soldier qui sotto
The Falcon and The Winter Soldier Disney Plus
Disclaimer: Tutte le immagini e i video di The Falcon and The Winter Soldier appartengono ai Marvel Studios e a Disney Plus